Lettera indirizzata a Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute Roberto Speranza.
Roma, 19 novembre 2020
Signor Presidente, Signor Ministro,
ci troviamo in un momento cruciale per l’Italia e le scelte del Governo di questi giorni indirizzeranno certamente la possibilità, per noi tutti, cittadine e cittadini, sistema sanitario e sistema Paese, di gestire nel modo migliore la graduale uscita da questo lungo, difficile e doloroso periodo e di consolidare le basi per un futuro migliore.
Il movimento spontaneo “Dateci Voce” – sostenuto da 4797 cittadine e cittadini attivi e 86 associazioni – è già intervenuto nella prima fase dell’emergenza con la richiesta di inserire un congruo numero di donne nella Task Force e nel Comitato Tecnico Scientifico, affinché il punto di vista del mondo femminile, oltre la metà della popolazione, fosse valorizzato nel segno dell’interesse generale.
La nostra campagna di pressione, che oltre ad aver raccolto ampio riscontro nell’opinione pubblica, ha provocato una risposta positiva anche da parte delle Istituzioni, si basava su fatti inoppugnabili circa il ruolo delle donne in sanità e, in particolare, durante la pandemia da SARS-CoV-2.
Siamo ormai pienamente consapevoli, del resto, che i paesi a guida femminile sono usciti meglio dalla pandemia, caratterizzati da minori diseguaglianze e in cui la leadership è indiscussa. Noi non siamo, purtroppo e per tanti motivi, nella stessa situazione, ma questi casi possono darci motivo di riflessione e di ispirazione, per fare meglio e di più.
In Italia, la percezione dei cittadini sulla gestione attuale della pandemia, a torto o a ragione, è che il Governo e gli organismi monocratici da esso designati abbiano disatteso le loro aspettative. Ma le donne e gli uomini di questo paese, specialmente nella imminente fase dei vaccini, devono potersi fidare e lasciarsi guidare, pena l’insuccesso di qualunque intervento e l’impressione di una leadership debole anche all’estero. Come spiegare perché non vaccinare gli anziani se sono i più vulnerabili? Quali sono le priorità? Sappiamo che il 33% del personale sanitario ha detto che non farà da cavia, ci vorranno otto mesi per l’immunità di gruppo. Quali sono i piani? Sappiamo tutto della Germania e nulla delle prenotazioni dell’Italia. Si parla di un milione di vaccini contro 20/30 milioni di persone da vaccinare.
In questa ennesima fase di incertezza sentiamo fortemente la necessità di figure che riscuotano fiducia e siamo nuovamente a ribadire l’importanza della presenza femminile nei ruoli apicali, presenza che può e deve concorrere al processo di costruzione delle decisioni pubbliche, alla loro implementazione e alla loro valutazione.
Crediamo sia fondamentale che nella fase attuale e segnatamente nella gestione della partita dei vaccini, sia presente – accanto al Commissario designato dal Governo – una figura femminile.
Esistono competenze femminili riconosciute e accreditate in campo sanitario e manageriale, che spesso sanno valorizzare la propria esperienza tecnica e scientifica con l’indispensabile empatia, cura e grazia nella comunicazione. Facciamo valere queste competenze, non lasciamole sempre un passo indietro.
Nel rivolgervi questo nuovo appello siamo certe non solo che saremo ascoltate, ma anche che saprete trovare le modalità e la candidatura giusta per dotare il Paese intero di una forza in più. Nell’interesse di tutti e di ciascuno.
Confidando in una risposta all’altezza delle aspettative, porgiamo i nostri più distinti saluti.
Dateci Voce