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NOMINE RAI: #DATECIVOCE DENUNCIA NOMINE AL MASCHILE “UNO SCHIAFFO ALLA MOBILITAZIONE PER IL RIEQUILIBRIO DI GENERE”.

Un circolo per soli uomini? No, è semplicemente la Rai. A distanza di una settimana dalla nomina di 11 donne, 5 nella task force guidata da Colao e 6 in quella tecnico scientifica coordinata da Borrelli, il servizio pubblico italiano, complice la politica, decide incredibilmente di non rispettare le cittadine e i cittadini italiani che pagano il canone, le più elementari norme di Pari Opportunità, le giornaliste, e tutti coloro – uomini e donne – che credono nel valore della diversità riflesso nella nostra Costituzione. 

“Non c’è una donna al vertice di una rete Rai o al timone di un telegiornale” – commentano le promotrici di Dateci Voce che hanno mobilitato insieme ad altre realtà migliaia di persone per denunciare l’inosservanza del diritto delle donne a essere rappresentate – “Evidentemente anche in Rai e nel giornalismo il potere resta un gioco per maschi, in barba alla legge che obbliga il servizio pubblico a garantire parità di genere e pari opportunità. Una scelta politica che rivela ancora una visione ancillare della donna, che non ha voce nei ruoli decisionali. Ma soprattutto questa decisione è uno schiaffo alle migliaia di donne e uomini che hanno sostenuto la nostra e altre mobilitazioni per chiedere che nei luoghi apicali vi siano entrambi i generi”.

Dateci Voce non si ferma, continua le attività a sostegno del diritto di rappresentanza in ogni luogo pubblico e privato, e chiede l’immediata revisione delle nomine Rai perché effettuate in aperta violazione degli articoli 3 e 51 della Costituzione.

“Ci auguriamo – continuano le promotrici – che le 11 donne nominate nelle task force e nel comitato scientifico dal Presidente del Consiglio anche grazie a una straordinaria mobilitazione della società civile, facciano sentire la loro voce. Perché ogni donna che raggiunge luoghi apicali è chiamata anche alla responsabilità di far sì che le leggi sul rispetto dei diritti delle donne vengano applicate, nell’interesse del Paese intero e del futuro che ci attende”.